mercoledì 9 gennaio 2008

La morfologia della fiaba di Amici

§Teledipendenze§

Parto da una vignetta di Calvin e Hobbes disegnata come si dice "in tempi non troppo sospetti" e pubblicata il 19 gennaio 1986.

Credo che al di là di tutti i discorsi più o meno intellettuali che si possono fare sia la migliore visualizzazione del meccanismo che incatena lo spettatore a programmi come Amici.
Sì ho detto proprio Amici. Sì, Amici di Maria de Filippi.
Chi mi conosce lo sa. Un po' per lavoro, un po' per spirito onnivoro, un po' perché quando tua madre si laurea in filosofia con una tesi sulla copertura mediatica del primo Grande Fratello la tua strada è inevitabilmente segnata, io guardo Amici.
Sì, proprio Amici di Maria de Filippi.
Ora potrei dire che il mio modo di guardarlo è più da addetto ai lavori, più distaccato, più riflessivo...potrei spingermi fino ad affermare che il mio modo di guardare Amici è "metatelevisivo". Guardo come la gente guarda Amici. Lo guardo per capire come funzionano certi meccanismi di attrazione e seduzione dello spettatore. Il mio guardare Amici si inserisce nell'ambito della riflessione sul modo di fare e guardare la televisione oggi.
E non direi bugie. E' tutto vero.
Ma diciamocelo. Guardo Amici anche perché mi diverto a commentare l'ultimo incredibilmente sfrontato espediente inventato per mandare avanti il programma. Guardo Amici perché lo guardano molti dei miei "amici" (quelli veri) e spesso si organizzano esilaranti "visioni collettive". Guardo Amici anche perché il livello è talmente basso che la differenza tra Amici e un brutto programma è la stessa che passa tra un brutto film e un B-movie anni 70-80.
Un brutto programma, o un brutto film, è brutto e basta. Amici o un B-movie sono talmente kitch, trash, sbracati, follemente lontani da una qualunque realtà esistente o coerente che possono, e sottolineo possono, diventare CULT per alcuni spettatori.
Ora il cultore di un certo programma trova nella maggior parte dei casi interesse e valore in quello che la critica ufficiale e il buon gusto lasciano ai margini, i difetti diventano qualità e il kitsch un puro effetto di stile. Il cultore può arrivare a sviscerare e analizzare la sua opera di culto con strumenti che di solito attengono all'analisi testuale e televisiva "alta", quelli che si usano per pratiche culturali tipo andare a vedere la lirica, i musei, i concerti di classica, il balletto e chi più ne ha più ne metta.
E' ciò che fanno alcuni dei membri del già citato forum e i curatori dell'omonimo sito Nemici di Maria e Cicciobaffo.
Le dinamiche e l'organizzazione narrativa di Amici può essere facilmente spiegata con gli strumenti semiotici proposti nella morfologia della fiaba russa di Propp.
Quelli di Nemici di amici l'hanno capito, tanto che come vedete hanno reinterpretato personaggi e storie di Amici proprio sulla base dei principali CULT narrativi e cinematografici.

Ora l'operazione di analisi funziona più o meno così.
Esempio:
la "lotta" tra insegnanti di canto e danza abilmente divisi in "gruppo dei buoni" o per riprendere Propp e la sua morfologia della fiaba "aiutanti" del protagonista (in questo caso lo studente di turno) contro la tanto nota a chiunque abbia frequentato una qualunque scuola figura dell'insegnante "cattivo" alias "quello che ce l'ha con me senza motivo" alias "quello che ha i preferiti" alias "quello che qualunque cosa io faccia tanto mi dà insufficiente perchè mi odia" o per dirla alla Propp "l'antagonista". Vedi la triangolazione Susy (protagonista), Celentano (antagonista), Garrison (aiutante). O ancora la triangolazione Marco (protagonista), Jurman (aiutante), Di Michele (antagonista).
La lotta non è solo quella dell'eroe che per raggiungere l'oggetto di valore (la corona del vincitore ovvero il contratto televisivo e/o discografico ovvero denaro e onore) deve affrontare varie prove (esami a sorpresa, sfide...) e combattere contro l'antagonista principale e i suoi aiutanti. C'è anche la lotta che, attraverso la figura dell'eroe, si consuma tra l'antagonista e l'aiutante principale, portatori di due visioni opposte del mondo.

Vediamo il caso di Susy. Ballerina moderna, incapace in classica (anche per mancanza di studio) poco dotata fisicamente. Susy studia, supera sfide, messe in discussione, esami, migliora e guadagna con la sua perseveranza il favore del pubblico. Viene spesso salvata dall'aiutante e padrino Garrison mentre viene costantemente osteggiata dall'antagonista e matrigna Celentano. A loro volta Celentano e Garrison si scontrano, attraverso il corpo e le azioni di Susy (la danza classica è la base di tutto/la danza non è solo danza classica; la sbarra è la base di tutto ed è già danza/la sbarra è solo riscaldamento).

Vi tornano i conti?
Propp permetterebbe di andare avanti a oltranza. Si potrebbero mettere in gioco altri attori come Chicco (la regola/la legge), Luca (il mago capace di trasformare il regolamento per favorire o sfavorire i protagonisti)....
Ma mi fermo qui.

Tutte le locandine (e molte altre sono realizzate da Nemici di Maria e Ciccio Baffo e sono disponibili per la visione sul loro sito multimediale!). Se guardate Amici non perdetevelo!!!

BAx
Saki


Nessun commento: