mercoledì 9 gennaio 2008

La mia amica Martine

§Matite Colorate§

Chi è Martine? Da noi forse nessuno, ma in Francia è famosissima! Tutte le bambine crescono accompagnate dalle illustrazioni di Gilbert Delahaye e Marcel Marlier da quando la Casterman nel 1954 pubblicò il loro primo album " Martine à la ferme". Sono seguiti più di 59 titoli per un totale di 80 milioni di copie vendute.
Nel tempo Martine ha cambiato nome per adattarsi ai tempi, così è stata Tiny, Sophia, Maja, Mirela e Anita, a cambiato il look ma è sempre stata accompagnata dal suo cucciolo Patapouf.
Sul sito ufficiale della Casterman, la casa editrice francese che si è occupata della pubblicazione e diffusione dei libri illustrati di Martine ci si può fare un'idea di questa evoluzione grazie a questa immagine animata.

Non sono francese, ma un po' la mia città di origine un po' l'aura francese della mia famiglia hanno fatto sì che anch'io, bimbetta italiana, crescessi con Martine.
Nel corso della mia infanzia mia madre mi ha regalato diversi libri illustrati di Martine e il fascino delle illustrazioni di Marlier mi ha conquistato con la stessa leggerezza dei tratti che le compongono. Chiamarlo illustratore è veramente riduttivo. Nei suoi lavori riesce a ricreare la poesia della campagna francese, ma anche quella della vita quotidiana di una ragazzina come tante.
Parlando dei suoi disegni Marlier dice "quando disegno un paesaggio devo esserne coinvolto, avere la certezza di percepirne l'odore, rabbrividire se soffia il vento. Per tutta la vita ho sempre voluto che il lettore credesse e entrasse nelle mie illustrazioni".
Non c'è niente di eccezionale nelle storie di Martine. Nessun mostro da combattere. Nessuna grande tragedia da affrontare. Nessun evento eccezionale che la possa rendere agli occhi degli altri "speciale". E forse è questa la chiave del successo di Martine. La sua prosaicità. Martine non è una poesia, è più una filastrocca.




La sua bellezza non è unica, ma assolutamente riproducibile, come riproducibili sono le sue avventure. Martine che confeziona un regalo per la festa della mamma. Martine che cura l'orto insieme alla nonna. Martine che affronta il freddo e le raffiche di pioggia per ritrovare il suo cagnolino disperso nella campagna. Ho fatto tutto questo nella mia infanzia, magari non in quest'ordine. Magari non solo una volta. Mi sono sentita come Martine.




L'universo creato da Marlier e Delahaye nasconde però anche un altro segreto. Pur nella sua quotidianità è comunque meraviglioso, solo che in questo caso la meraviglia scaturisce più dalla qualità dei rapporti che vi si intrecciano, piuttosto che essere generato dall'intervento di forze fantastiche.
In questo senso le illustrazioni di Martine ci restituiscono il sapore e il calore dei pomeriggi passati in famiglia o dai nonni, a giocare con i nostri cuccioli o insieme agli amici del cortile, a esplorare i boschi o la cucina e il capanno degli attrezzi.

Come a dire che per un bambino non conta tanto l'evento eccezionale e il momento meraviglioso non è legato necessariamente al regalo speciale, alla gita "unica" o alla sorpresa inaspettata.



La vera felicità può nascondersi anche in un pomeriggio passato con il nonno che ti insegna a usare i colori a olio, o la nonna che ti racconta com'era la sua vita da bambina, o magari nascere dal fatto che tua madre, dopo una lunga giornata di lavoro si siede a giocare con te invece di correre in palestra o a preparare la cena o a pulire la casa.

Almeno per me è stato così.

Bax
Saki

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