§Teledipendenze§
In un'epoca in cui i brand names sono quelli che fanno vendere i giornali e fanno "audience" in tv, perché si portano dietro un seguito di fan e quindi di pubblico (vedi il caso Saviano ma non solo), non stupisce che attorno a Giuseppe Cruciani, noto conduttore e giornalista radiofonico, noto al pubblico per il suo irriverente programma "la zanzara" dove mette alla berlina volti noti del mondo della politica, sia stato costruito un programma tv con simile profilo.
Il Tritacarne ha esattamente lo stesso intento che ha "la zanzara" tanto che il programma radiofonico serve come serbatoio da cui attingere per realizzare quello televisivo. L'archivio sonoro di sua stessa produzione viene usato da Cruciani per decostruire, o meglio tritare gli ospiti televisivi assenti (nella prima puntata De Magistris e la Santanché) ma radiofonicamente presenti.
Forse più interessante del programma vero e proprio è stata la campagna promozionale in cui Cruciani, novello Dexter, si presenta al pubblico come il macellaio di turno che mette nel tritacarne i suoi ospiti perchè solo "facendo a pezzi" una persona la si può conoscere veramente.
La star radiofonica si trasforma in un serial killer televisivo al contrario di quanto suggeriva il famoso refrain "Tv killed the radio star". In questo caso il brand name passa dall'etere, allo schermo, fino alla rete (current è vista soprattutto online) mantenendo la propria aura di celebrity e potenziandola a ogni passaggio.
Non c'è dubbio che dopo i fallimentari tentativi di Complotti e Controcampo Cruciani abbia trovato un format adatto a sfruttare il personaggio radiofonico che ha cstruito negli anni.
Date un'occhiata a uno degli spot e se volete vedere l'intera campagna e la prima puntata del tritacarne...voltate pagina!. ...Il secondo spot e la prima puntata....
sabato 16 aprile 2011
La zanzara nel tritacarne
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