giovedì 23 ottobre 2008

Happy days in italiano

§Topo di biblioteca§

E va bene mi sto annoiando...forse per questo mi viene in mente l'ultimo libro che ho letto. Uno di quei libri che "ti capitano" tra le mani nel vero senso della parola...scelto più o meno a caso dallo scaffale di uno dei negozi tax free dell'aeroporto di Napoli (dovevo passare un paio d'ore in attesa di rientrare a Milano per una gara!). Insomma per farla breve rimango colpita da una copertina che ha quel giusto mix di zuccheroso e grottesco, un po' come i film di Tim Burton o Pushing Daisies...



L'autrice non la conosco. Mi dico che Teresa Ciabatti non deve essere esattamente il prossimo nobel per la letteratura, però il libro è della collana strade blu, la stessa in cui è pubblicato Palahniuk e per me è una garanzia sufficiente. Non mi pento dell'acquisto.
Il libro è agrodolce come la copertina. Il dettaglio più interessante sono le mini biografie di una serie di divi dell'ultima ora presenti alla fine di ogni capitolo.
In sostanza l'autrice racconta la storia di una divetta in erba disseminando sul suo sentiero narrativo una serie di citazioni di miti fragili o a breve scadenza della tv italiana. Il risultato è una storia dove le note a fine capitolo lasciano presagire il finale e costruiscono un'atmosfera dolceamara. Se volete saperne di più...voltate pagina!. È il 1977, Sabrina Mannucci ha sei anni ed è una bambina prodigio. Di questo almeno è convinto il padre Riccardo, funzionario dell'Ufficio del Personale Rai. Per lui Sabrina è la figlia preferita, e non ne fa mistero con gli altri due: Roberto, di otto anni, e Barbara, di undici. Nel soffocante (e a tratti esilarante) ménage piccolo borghese della famiglia Mannucci, il "genio" della piccola Sabrina - vezzeggiata e viziata al punto da sviluppare silenziose convinzioni di onnipotenza - costituisce la straordinaria occasione per sognare una vita diversa, illuminata dai riflettori della televisione e dagli sguardi ammirati dei conoscenti. E quando Sabrina viene presa come interprete allo "Zecchino D'Oro", tutte le aspettative, le ossessioni, i desideri si concentrano su quella serata decisiva... Trent'anni dopo. Siamo nel 2008, e la famiglia Mannucci è riunita al capezzale di Riccardo, che sta morendo di cancro. Per i tre figli, ormai adulti, è il momento dei bilanci. Sono felici? Hanno realizzato i loro progetti? Ma soprattutto: sono diventati quello che il padre si aspettava - quello a cui li eleggeva e li condannava? E Sabrina? Che ne è dell'enfant prodige, della Shirley Temple italiana? Di fronte al padre morente i figli sembrano trovare finalmente il coraggio della verità. Che dire se non augurarvi buona lettura???.bax Saki

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