martedì 26 febbraio 2008

Ogni promessa è debito

§Matite colorate§
Sull'armadio della mia camera c'è un disegno. Non è niente di eccezionale. Fatto con delle vecchie matite e tre o quattro penne colorate. Cominciato e finito nel giro di un'ora, una domenica pomeriggio. Niente di eccezionale, dicevo.
Eppure questo disegno è speciale per tre motivi. Il primo è che si tratta del primo disegno che ho fatto dopo anni che non disegnavo più. Il secondo è che ritrae il mio personaggio letterario preferito, Anne. Il terzo, last but not least, è che è il disegno preferito della mia cara Martine. Le ho promesso che lo avrei pubblicato e così eccolo qui...


Senza alcuna modifica, esattamente con i colori e i difetti con cui appare sull'anta di frassino dell'armadio che divide i due letti della mia stanza. Il mio e quello che era della mia cara Martine prima che si trasferisse.
Un piccolo segno di quanto la penso anche se ora non passiamo più le sere a chiacchierare di libri, danza, manga e vita dai nostri letti gemelli. Perché i nostri, anche se lontani, sono rimasti spiriti gemelli.


Umore: stranamente dolce

Bax
Saki

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lunedì 25 febbraio 2008

La metafisica di Amélie


§Topo da biblioteca§

Indubbiamente ciascun essere ha, nell'universo dei libri, un'opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca il loro incontro. Quello che Platone disse della metà amorosa - l'altro che circola chissà dove e che conviene trovare, salvo restare incompleti fino al giorno del trapasso - è ancora più vero per i libri.

Amélie Nothomb, Dizionario dei nomi propri, Voland


Il primo libro che ho letto di Amélie non mi ha trasformata in lettrice. Il merito del mio incontro con la lettura va a Anne of Green Gable di Lucy Maud Montgomery.

Amélie, però, è senz'altro la mia "metà amorosa letteraria". I suoi libri mi completano. Completano il mio immaginario, il mio universo fantastico, nutrono i miei sogni.
Ho fame dei suoi libri, come lei dichiara di avere fame di cioccolata (meglio se bianca e belga...)
nella sua "Metafisica dei tubi" dove racconta della sua vita dagli 0 ai 4 anni (perché dopo, a suo dire, non è più successo nulla di interessante...)


Come si fa a non restare folgorati da frasi come:

Gli occhi degli esseri viventi possiedono la più straordinaria delle proprietà: lo sguardo. Nulla è più eccezionale dello sguardo. Quando parliamo delle orecchie delle creature non diciamo che hanno un 'ascoltardo', oppure, delle loro narici, che hanno un 'sentardo' o un 'annusardo'.

Vivere vuol dire rifiutare. Chi accetta ogni cosa non è più vivo dell’orifizio di un lavandino. Per vivere bisogna essere capaci di non mettere più sullo stesso piano, al di sopra di se stessi, la mamma e il soffitto. Bisogna rinunciare a uno dei due e decidere di interessarsi o alla mamma o al soffitto. L’unica scelta sbagliata è quella di non fare una scelta (…)

Nei salotti si incontrano persone che si vantano, a voce alta e convinta, di essersi private per venticinque anni di questa o quella delizia. Si incontrano anche grandissimi idioti che si gloriano di non ascoltare mai musica, di non aprire mai un libro o di non andare mai al cinema. Ci sono anche quelli che sperano di suscitare ammirazione per la loro assoluta castità. Dopotutto è giusto che se ne vantino: non avranno altre soddisfazioni nella vita

Oppure a ridere di tenerezza di fronte a:

Avrei chiamato quell'elefante Elefante : era un bel nome per un elefante.

Per fortuna Amélie è una scrittrice ossessiva. Pubblica un nuovo libro tutti gli anni, rigorosamente a fine agosto, tanto che un famoso critico francese ebbe a dire "quando recensisci l'ultimo della Nothomb parti prevenuto: segna la fine delle vacanze!"
A meno di 40 anni ha già pubblicato più di 20 libri.
Amélie ha addirittura dichiarato di avere 60 romanzi già scritti chiusi in un cassettone. Nel suo testamento ha scritto che potranno essere pubblicati solo 75 anni dopo la sua morte.
60 romanzi che non leggerò mai.
Eppure oggi questo pensiero non mi turba.

Perché abbiamo intervistato Amélie Nothomb.

Ho parlato con Amélie.
E' tardissimo, sono arrivata a casa da poco, sono stanchissima.
Ma la mia giornata è completa.

Questo è uno di quei giorni che metti da parte, in un angolino della tua mente, per lasciare che ti riscaldi il cuore in uno di quegli altri giorni, quelli "giù", in cui tutto va storto.
Ecco, la prossima volta che perderò l'autobus, mi ammalerò, litigherò, sarò stressata, andrà male un lavoro o l'amore...penserò a oggi.

E devo dire grazie alla mia passione che mi ha portato a "cercare" questo incontro virtuale e a organizzarlo in meno di tre giorni (con il week end di mezzo), e grazie al mio insostituibile "angelo" siciliano che si è prodigata per fare in modo che tutto riuscisse nel migliore dei modi e ha condiviso con me questi folli preparativi. E grazie ai miei radio-colleghi che hanno realizzato con me l'intervista e hanno ben sopportato la mia ossessione per Amélie!

Lei è poi di una gentilezza disarmante. Tra l'altro raccontava che mtà della sua giornata la passa a rispondere alle lettere dei fan che le scrivono. E infatti...


A noi ha parlato di tante cose, delle voci che sente, delle sue ossessioni e passioni, senza mai essere banale. Del resto non mi aspettavo niente di "normale" da lei!
L'altra notizia è che è finalmente uscito anche in Italia il suo ultimo libro, Né di Adamo né di Eva, in cui torna a parlare del Giappone dopo l'affascinante e poetica descrizione che ne ha fatto ne La metafisica dei tubi e la discesa agli inferi delle imprese nipponiche che racconta in Stupore e tremori.

"Stupore e tremori poteva dare l'impressione che tornata da adulta in Giappone fossi soltanto la più disastrosa delle impiegate. Né di Eva né di Adamo rivelerà che nello stesso periodo e nello stesso paese sono stata anche la fidanzata di un tokiota molto singolare."

Che dire se non buona lettura?

Umore: commossa

BAx
Saki







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sabato 16 febbraio 2008

Il segreto di Johnny...

§Pattini d'argento§


I mondiali di Goteborg si avvicinano. E io ci sarò! Non ci avrei scommesso un H.
E a proposito di questo, chi mai scommetterebbe un H su qualcosa? E soprattutto quanto vale un H? E se vinci cosa ottieni in cambio? Una I o una L? O magari una Z?
I detti emiliani sono anche più difficili da decifrare delle emiliane...

Ma passiamo a cose più importanti, naturalmente rimanendo in tema pattinaggio...

Come ogni anno quando si avvicinano le grandi competizioni, vengono fuori gli "altarini". Ovvero tutto quello che non si è saputo delle ultime competizioni e che potrebbe essere determinante per le prossime. Ovvero il motivo per cui Johnny Weir non è andato ai Quattro continenti (dove tre l'altro Lysacek si è classificato terzo) e forse quello per cui non ha vinto i Nazionali, errori di calcolo a parte.

Si è scoperto che tre giorni prima dei Nazionali americani, il nostro cignetto isterico Johnny si è infortunato alla schiena. Invece di allenarsi prima di partire per Saint Paul è stato sottoposto a diverse sessioni di terapia intensiva, ma nonostante questo il giorno della partenza per i campionati non riusciva neanche a sollevare la sua valigia.
Galina (la sua allenatrice) e Viktor (Petrenko) lo hanno accompagnato nel viaggio senza lasciarlo un secondo neanche dopo l'arrivo a Saint Paul facendo di tutto per non far trapelare la notizia del suo infortunio.
Se vi state chiedendo perché, significa che non state tenendo conto del fatto che il pattinaggio è uno sport in cui il punteggio è assegnato da una giuria di esseri umani. Ammettere di essere infortunati e dunque non in perfetta forma equivale a dimezzare le proprie probabilità di vittoria: i giudici cercheranno istintivamente nel vostro programma e negli elementi tecnici che eseguirete le tracce del vostro infortunio. Nessuno può pattinare al meglio se sta male, dunque a meno probabilità di vincere di uno che sta bene. E considerando che Johnny partiva già svantaggiato agli occhi dei giudici nel confronto con il "fidanzato d'America" Lysacek, ha ben pensato di mettere in atto una delle sue strategie.
Ovvero, per distogliere l'attenzione dal suo infortunio e da tutti i particolari che avrebbero potuto rivelarlo, ha giocato più che mai a fare "Johnny la diva".
Il fatto che i suoi bagagli fossero portati da Petrenko e la borsa con costume e pattini da Galina? "Mi piace essere coccolato prima di una gara"
Il fatto che durante le sessioni di allenamento non ha provato neanche un salto e solo accennato la coreografia dei suoi programmi? "Non volevo rovinare il mio nuovo costume da allenamento cadendo su un salto che tanto so di saper fare. Sapete quanto ci ho messo a cucire tutte quelle paillettes?".
Il fatto che andasse e venisse dalla pista in macchina invece che in pullman come tutti gli altri? "Non sono come tutti gli altri. Non sono un tipo di compagnia, ho bisogno della mia privacy"
In realtà Johnny si è sottoposto segretamente a varie ore di terapia durante tutta la sua permanenza a Saint Paul fino a meno di un'ora prima di entrambi i suoi programmi di gara.
"Non ho detto a nessuno dell'infortunio perché non volevo che anche questo diventasse oggetto di speculazioni o critiche. Per Johnny Weir è vietato presentarsi a una competizione dicendo che è infortunato. E' sicuramente una scusa perché sa già che non sarà all'altezza. O un modo per influenzare i giudici perché sa di non poter vincere in modo onesto. O un mezzuccio per attirare l'attenzione perché è il solito ragazzino viziato. O tutte e tre le cose"
Subito dopo il suo programma corto Johnny è tornato in ospedale e da lì ha seguito la fine della competizione.
Prima del programma lungo, altra sessione di terapia.
"Nonostante tutto ero fiducioso. Potevo essere più forte del mio infortunio, se non pensavo al fatto che non sentivo braccia e gambe a causa della terapia. Prima di scendere in pista ho guardato il ghiaccio cercando di stabilire un contatto, di dirgli "sei mio", ti domino".
A quanto pare ha funzionato.
"Riuscire a completare quel programma, a pattinare come ho pattinato, nonostante tutto, ottenere quel punteggio, è stato incredibile. Ero così felice che davvero non me ne poteva fregare di meno del piazzamento finale".

Bella storia edificante? A me sembra l'ennesima riprova che per gareggiare ad alto livello in uno sport molto competitivo devi avere una vena di follia. Competere con un infortunio del genere rischiando la paralisi? Nel mondo dei "normali" è da fuori di testa. Nel mondo del pattinaggio è assolutamente normale. Johnny non è il primo né l'ultimo che fa qualcosa del genere.
Oksana Baiul (campionessa olimpica e forse non casualmente allenata sempre da Galina...) eseguì il suo programma libero con un'evidente fasciatura rigida al polpaccio, durante l'allenamento del giorno prima un'altra atleta le aveva letteralmente tranciato la gamba con la lama del pattino. Ritirarsi? Non è contemplato.
Elvis Stoiko pattinò alle Olimpiadi con un infortunio all'inguine, 40 di febbre per un'influenza intestinale e una caviglia incrinata. E in queste condizioni eseguì due quadrupli. Vincendo la medaglia d'argento.
Alexei Yagudin ha pattinato per anni con un serio problema all'anca, continuare a eseguire quadrupli ha lentamente consumato la cartilagine intorno alle ossa e poi le ossa stesse. Avrebbe dovuto operarsi già nel 2000, ma sapendo che non avrebbe più potuto pattinare ad alti livelli ha aspettato fino al 2007. Nel frattempo ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Più volte.
Questi i primi che mi sono venuti in mente, ma il mondo del ghiaccio è pieno di storie del genere.

E ora per risollevare l'atmosfera, qualche nuovo Weirismo!

Su come Johnny ha passato il Natale:
"E' stato fantastico passare il Natale a casa quest'anno, perché ho ricevuto esattamente quello che volevo: una Swiffer WetJet! Naturalmente ero anche felice di rivedere i miei..."

La descrizione del suo programma corto ai Nazionali:
"La telecamera stacca su di me, sono in piedi al centro di un immenso ovale di ghiaccio nell'ennesima tutina aderente coperta di brillantini mentre aspetto di sentire le prime note di una musica dolce, tintinnante, suonata al pianoforte. Dopodiché pattino divinamente"

Sul suo secondo posto ai Nazionali:
"Il monitor mostrava lo stesso punteggio sia per me che per Evan, ma mi fido poco della tecnologia perciò non riuscivo a capire. Poi è venuto fuori che ero secondo. Non avrei mai pensato ci potesse essere un ex-equo con il nuovo sistema di punteggio, ma a quanto pare tutto è possibile. Accetto il secondo posto. Non mi ci metto neanche a tentare di battere un computer, perciò mi accontento di sapere che ho vinto l'argento e non l'oro. Con questo sistema il computer ha sempre ragione. Lasciatemi dire però che è una cosa da pazzi"

Sulle manifestazioni di protesta per il suo secondo posto ai Nazionali:
"Ho saputo che c'è gente che si è messa a rifare manualmente tutti i calcoli e altri che hanno messo in dubbio la credibilità e l'accuratezza dei sistemi di calcolo computerizzati. Ma il risultato mi va bene e se va bene a me dovrebbe andare bene a tutti. Se non vinci oggi, impegnati di più e vincerai domani"

Sul fatto che non ha lasciato la pista tra il programma libero e l'esibizione finale che si teneva dopo 3 ore.
"Ho preferito rimanere alla pista e riposarmi su un divanetto. Non avrei mai avuto la forza di tornare fino all'albergo, che era a ben 5 minuti di distanza dalla pista!"

Sui prossimi mondiali in Svezia.
"Sono di origini norvegesi e quindi scandinave perciò sono felicissimo di gareggiare in Scandinavia, sarà come giocare in casa e poi in Svezia non ci sono mai stato!"

Sulla rivalità con Lysacek:
"Dateci un taglio. Sì, gareggiamo l'uno contro l'altro. No, nessuno dei due vuole perdere. Sì, dobbiamo farci i conti. Sì, parliamo l'uno dell'altro. No, non saremo mai migliori amici. E' uno sport. Ci alleniamo duramente tutti e due, facciamo tutti e due del nostro meglio in gara, siamo tutti e due americani, ta-daaa!"

Sulla sua pettinatura "spettinata" ai Nazionali:
"I capelli sono un'altra di quelle cose divertenti, per gli altri, che mi capitano continuamente. Tipo quando inciampo salendo le scale o rovescio il caffè sui sedili della macchina. Sono tipiche manifestazioni del mio essere"




Sui suoi commenti:
"Faccio di tutto per non dire niente di avventato o stupido. Ma se per caso l'ho fatto e ho offeso qualcuno, scusatemi. Del resto non dicono tutti che sono uno che "ostenta e fa la diva"? Devo mantenere la mia reputazione".

Umore: Sfatta

Bax
Saki
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venerdì 8 febbraio 2008

Sfumature e stati di grazia

§Matite colorate§

L'espressione che il nostro Johnny "be good" Weir ha sfoderato nella posa finale del suo programma corto ai Nazionali americani mi ha colpita.

Il sollievo che si scioglie in un sorriso, il graduale realizzare che si è fatto qualcosa di grande, la serena consapevolezza di sé che ne consegue.

Provare qualcosa di simile ti trasporta in uno "stato di grazia". Uno di quei momenti in cui sei assolutamente e felicemente presente a te stesso.

Ogni volta che mi capita di cogliere qualcuno in uno di questi momenti mi torna la voglia di disegnare. Anche se sono stanca, anche se avrei altre mille cose da fare, anche se so già che il risultato non mi soddisferà.

Perché il solo disegnare qualcuno illuminato dalla serenità e dalla gioia di un momento irripetibile mi fa entrare nel mio personale stato di grazia.



E poi diciamocelo, è anche una buona scusa per provare i miei nuovi brushes di photoshop!

Umore: Affamata
Bax
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giovedì 7 febbraio 2008

Ave Maria


§Pattini d'argento§

Ehm no, non è un afflato religioso, né un ritorno ai miei trascorsi dalle suore...

In effetti si tratta di una cosa poco spiritual e molto glamour...non a caso è l'esibizione di Johnny Weir post campionati nazionali americani (notate l'espressione di Johnny quando lo speaker lo presenta dicendo "ovunque vada colleziona medaglie, questa volta è un ARGENTO...", questo si vede solo nel link alternativo)

Come sempre due link...
Johnny Weir EX 2008
Johnny Weir EX 2008 (link alternativo)

E i commentatori che sottolineano "è la terza standing ovation per Johnny a questi campionati. Per noi sarà sempre il co-campione americano, nonostante gli abbiano dato l'argento..." eh eh

BAx
Saki
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mercoledì 6 febbraio 2008

Per l'angolo creativo ossessivo

§Matite colorate§

Mi hanno mandato dei nuovi pennelli per photoshop cs2 così ho deciso di provarli unendo abilmente le mie ossessioni del momento:
chine giapponesi, pantone, computer grafica, Johnny Weir.


Naturalmente dietro questo prodotto artistico (si fa per dire...) c'è una storia tragica.

Una storia di barattoli di china nera che si rovesciano su un disegno praticamente finito, una storia di pantone gradazione carne che si esauriscono a metà del lavoro di colorazione, una storia di programmi che si impallano (non a caso sono evil-BillGates production) vanificando il lavoro di rielaborazione grafica a pc...

Questo per dire che la pratica del disegno è più adrenalinica e imprevedibile della Parigi-Dakar, ma per portarla a termine bisogna essere molto molto Zen...

Umore: Assonnata

Bax
Saki

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sabato 2 febbraio 2008

Love it bitch...

§Pattini d'argento§

Per la gioia di Miciu e Omaruccio vi comunico che Johnny si è ufficialmente ritirato dai Quattro Continenti...quindi Evan ha una speranza di vincere...eh eh

"Credo che la Federazione Americana di Pattinaggio su ghiaccio sia già ben rappresentata in questa competizione (all'inizio doveva andare solo lui, poi la USFS ha deciso di mandare anche Lysacek...ndb). I Campionati americani mi hanno lasciato esausto, fisicamente e psicologicamente...ma farò il tifo per gli atleti americani in gara"

Il cignetto isterico colpisce ancora...
"Si può dire s*****o sulla NBC?"

Al momento Johnny è tornato ad allenarsi in vista dei Mondiali in Svezia, ma ha trovato il tempo per rispondere a Michael Buckley...chi è Michale Buckley? Come non conoscete
What the Buck?
Ahh. Siete molto poco pop amici miei.


Michael è il conduttore del più popolare show di Youtube con più di 80.000 iscritti e milioni di visitatori ogni giorno. Che denunci il fatto che Tom Cruise giochi con le palle di David Beckham o avverta Jennifer Hudson che Beyonce vuole strangolarla, Michael non ha paura di dire alle star di andare a farsi "Buck"...eh eh

Per saperne di più visitate Buck Hollywood...

Cmq l'argomento della settimana ovviamente sono i Campionati americani...

Godetevi il delirio!



E per chi non mastica l'inglese strettissimo ecco le sottolineature principali...

"Sapete che adoro il pattinaggio vero? Sì Il pattinaggio, Miss America e tutti gli altri show gaiosi che seguo per il mio e il vostro piacere!...
Questa settimana I Campionati nazionali americani sono stati davvero super strani (weirD) e super divertenti...
Evan Lysacek e Johnny WeirD hanno pareggiato ma dato che Evan aveva un punteggio più alto nel libero ha arraffato l'oro. Ho adorato il fatto che Johnny dopo il corto si sia fatto il segno della croce come lo fanno i russi, da destra a sinistra, pensava davvero di farla franca con la Federazione? E sul suo MySpace dice che vive a Mosca e io sono tra i suoi 'amici' quindi probabilmente siamo amanti.
Evan e Johnny fingono di odiarsi, ma sappiamo tutti benissimo che si amano. Fanno i rivali, ma probabilmente si messaggiano tutto il giorno tipo 'ti ruberò i pantaloni' e 'ti chiamerò bitch nel kiss and cry' . Tonya Harding (la pattinatrice che assoldò un sicario per gambizzare la sua rivale Nancy Kerrigan ndb) se le mangia a colazione le femminucce come voi!"

Poteva Johnny non rispondere?
Ovviamente invece di essere offeso o risentito era entusiasta...

Sul Myspace di Buck ha lasciato il seguente messaggio:
"Love it bitch! We totally don't text!"
ovvero
"Lo adoro s*****o! E comunque non ci messaggiamo (io e Evan)"

Ok questo sta diventando un blog più monocromatico della voce della Pausini...non vi preoccupate a Marzo il circo del pattinaggio chiude!!

Umore: Irriverente
Bax
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